Sfruttare al meglio lo spazio, sprecare meno energia, costruire un ambiente che sia friendly con la natura ma anche con l’uomo (anziani e bambini compresi) è l’obiettivo di Ocha House, il modulo abitativo progettato dal Professore Associato Motooka della Ochanomizu University di Tokyo insieme all’ atelier Taiji Kawano Architets. “La parola chiave di questo progetto è ubiquità” spiega l’architetto Kawano. “Ocha House è un struttura realizzata interamente in legno con un sistema di assemblaggio diverso da quello utilizzato fino ad oggi dalle case giapponesi. Il sistema che abbiamo ideato si può applicare a strutture di forme diverse e volumi diversi. Si tratta di un sistema molto flessibile che può essere realizzato anche con altri materiali rispetto a quelli che abbiamo usato noi”. Ocha Haouse è stata realizzata utilizzando del legno di cedro che sarebbe dovuto andare al macero, ma può essere realizzata anche con altro tipo di legno. “Per ideare questo nuovo sistema di costruzione abbiamo preso spunto dal corpo umano: le strutture portanti, travi e pilasti insieme, sono le ossa; la pelle è, invece, fatta dal tetto e le pareti. Nelle normali case giapponesi, le giunture tra travi e pilasti sono una parte debole. Per limitare questo problema noi le abbiamo realizzate utilizzando un’unica lastra di legno, così da renderle più stabili. Lo spessore delle parti portanti è poi fatto a strati assemblati a lunghezze diverse. In questo modo si ottiene una struttura flessibile ma resistente alle scosse di terremoto”. Se si osserva, inoltre, soltanto l’ossatura di questa casa si capisce come essa attinga anche dalle classiche tematiche giapponesi dell’architettura, come quelle dei Tori dei templi shintoisti. A collegare le travi al tetto, questi architetti hanno deciso di utilizzare pilastri di acrilico, creando il precedente del primo utilizzo di questo materiale per questo uso. Tetto e pareti, che fungono da rivestimento, sono anch’esse flessibili nella forma che l’abitante della casa può scegliere di modificare sempre. Ogni elemento è, infatti, indipendente dall’altro e per questo flessibile e modificabile nel tempo. La casa è costituita da uno spazio principale aperto di 83mq, nel quale una porta-parete scorrevole può, all’occorrenza, separare la zona giorno da quella notte; la stanza per il furo (il bagno con la vasca) ha pareti in vetro dalle quali è possibile vedere uno spicchio di cielo dall’apertura del soffitto. L’ambiente, molto minimal ed essenziale, è rifinito con luci LED, incastonate nella struttura della casa. Sebbene questo ambiente sia stato pensato per la convivenza di un nucleo familiare di quattro persone, in altre strutture costruite con la stessa tecnica, si possono realizzare anche stanze aperte, stile loft, a due, tre piani. Ocha House, oltre ad essere un interessante modello eco-friendly, in cui esterno ed esterno si integrano per formare un ambiente accogliente e naturale, rappresenta un nuovo concetto dell’abitare, flessibile nella forma e nella struttura. Ocha House, che diventerà parte della foresteria della Università di Ochanomuzu, verrà corredata con tecnologia IT di ultima generazione.